Come contestare la rendita catastale a seguito di accertamento

Hai ricevuto un accertamento di rendita catastale che ti sembra troppo alto? Non temere, puoi contestarlo!

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Ti è arrivata una notifica dall’Agenzia delle Entrate che ti lascia perplesso? La rendita catastale assegnata alla tua proprietà sembra gonfiata? Niente paura! Non sei solo e puoi contestare questa decisione.

Esistono due strade principali per far valere i tuoi diritti: il riesame in autotutela ed il ricorso.

Riesame in autotutela: la via più rapida (se possibile)

Hai 60 giorni dalla notifica per presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate. Spiega nel dettaglio perché ritieni che la rendita sia errata e allega tutte le prove a supporto: foto, planimetrie, stato attuale dell’immobile, visure catastali, variazioni catastali già effettuate… più documentazione hai, meglio è!

Considera che il riesame in autotutela viene presentato generalmente quando gli errori riscontrati sono abbastanza evidenti, ad esempio : superfici sbagliate, numero dei vani sovrastimato, categoria catastale o classe catastale errata e altre. Detto in poche parole errori grossolani.

L’Agenzia valuterà la tua richiesta e potrebbe autonomamente correggere la rendita, se ritiene le tue motivazioni valide. In questo caso, il problema si risolve in tempi brevi e senza troppe complicazioni.

Ricorso: quando il riesame non basta

Se il riesame in autotutela non ha avuto successo, non demordere! Puoi ancora fare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria entro 60 giorni dalla notifica dell’atto.

E’ possibile effettuare direttamente il ricorso senza aver presentato l’autotutela. Molto importante sapere che l’autotutela non interrompe il conteggio dei giorni, pertanto valuta bene prima di precluderti possibili strade da percorrere.

La procedura per il ricorso è più complessa e richiede l’assistenza di un professionista esperto, come un commercialista, un geometra o un avvocato. Sarà lui a redigere il ricorso, indicando nel dettaglio i motivi che lo supportano e allegando tutta la documentazione necessaria.

Il ricorso verrà valutato da un giudice che, dopo un’udienza in cui potrai esporre le tue ragioni, deciderà se la rendita catastale è corretta o meno. Se il giudice ti dà ragione, la rendita verrà corretta e potrai finalmente pagare le tasse in modo equo.

Consigli su ricorso e autotutela

  • Termini: non perdere i 60 giorni a disposizione per il riesame o il ricorso, altrimenti decadono i tuoi diritti.
  • Documentazione: raccogli e conserva con cura tutte le prove che supportano la tua contestazione. Più documentazione hai, maggiori saranno le tue chance di successo.
  • Professionista: per il ricorso è quasi sempre necessario affidarsi a un professionista che ti guidi nella procedura e tuteli i tuoi interessi. Per l’autotutela ti consiglio comunque di rivolgeti ad un professionista sia per capire se c’i sono g’è possibilità sia per una corretta impostazione tecnica della relazione.
  • Spese: il ricorso può comportare delle spese legali e di tempo, da tenere in considerazione quando prendi la tua decisione.

Risorse utili:

Ricorda: modificare la rendita catastale può comportare una riduzione significativa delle tasse. Non esitare a far valere i tuoi diritti se ritieni che la rendita assegnata sia sbagliata. Considera però che la strada è lunga, tortuosa.